Negli ultimi anni, la skincare coreana ha conquistato il mercato globale, affermandosi come un vero e proprio fenomeno di bellezza. Dai social media alle riviste specializzate, fino alle conversazioni tra amiche, il “K-beauty” viene spesso citato come un esempio di routine avanzata ed efficace per ottenere una pelle luminosa e uniforme. Ma da cosa nasce questo successo?
La skincare coreana non è solo una serie di prodotti, ma un vero e proprio approccio alla cura della pelle basato su prevenzione, idratazione e stratificazione degli attivi. La routine si compone di più passaggi – spesso tra i sette e i dieci – che includono doppia detersione, esfoliazione delicata, utilizzo di tonici, sieri, maschere in tessuto, creme idratanti e, immancabilmente, la protezione solare. L’obiettivo è mantenere la pelle sana, elastica e luminosa nel tempo, prevenendo l’invecchiamento cutaneo e preservando l’incarnato luminoso che corrisponde agli ideali di bellezza del Paese in cui nasce.
I cosmetici coreani si distinguono per l’uso di ingredienti innovativi e formule leggere. Tra gli attivi più comuni dei cosmetici che hanno spopolato anche da noi, potremmo facilmente trovare:
- acido ialuronico, per idratare in profondità;
- niacinamide per migliorare l’elasticità della pelle e uniformare l’incarnato;
- estratti fermentati, come derivati dal riso o dal tè verde, per illuminare e riequilibrare;
- bava di lumaca, per la sua azione rigenerante e lenitiva.
- centella asiatica, per calmare le irritazioni e rinforzare la barriera cutanea.
- acidi esfolianti (AHA, BHA, PHA), per il rinnovamento cellulare dell’epidermide, e per ridurre al minimo le imperfezioni.
- radice di liquirizia, che è conosciuta per le sue proprietà schiarenti e lenitive.
- estratto di ginseng rosso, che possiede proprietà antiossidanti e stimolanti della microcircolazione.
- propoli e miele, scelti per le proprietà antibatteriche e idratanti che li rendono molto sfruttati anche in occidente, indicati per riequilibrare le pelli grasse o acneiche.
Nonostante l’indiscussa efficacia di molti dei suoi principi attivi, la skincare coreana non è necessariamente adatta a tutti i tipi di pelle e a tutti i climi. La routine K-beauty nasce in un contesto in cui la pelle ha esigenze specifiche e dove fattori ambientali come l’umidità e la qualità dell’aria giocano un ruolo determinante.
Alcune formulazioni altamente idratanti e stratificate potrebbero però risultare eccessive per chi ha una pelle tendenzialmente mista o grassa, specie nei mesi più caldi. Allo stesso modo, l’uso costante di esfolianti potrebbe non essere necessario per chi ha una pelle più sottile e delicata. Inoltre, una routine complessa applicata su una pelle che non necessita di tutti quei passaggi può essere superflua o addirittura dannosa, compromettendo il naturale equilibrio cutaneo.
Il segreto di una skincare efficace è sempre la personalizzazione. È fondamentale conoscere il proprio tipo di pelle e le sue reali necessità per scegliere i trattamenti più adatti. In un Istituto di Estetica Avanzata come La Beauté, questo è possibile senza alcun impegno: l’estetista esegue un esame diagnostico con apparecchiature tecnologiche che consentono un’analisi approfondita della pelle, individuando i percorsi più adatti per ogni esigenza specifica.Affidandosi alle operatrici di estetica avanzata, l’autocura cosmetica e la cosmeceutica vengono personalizzate in modo mirato, garantendo la scelta dei prodotti giusti per ogni necessità. Se c’è bisogno di una routine skincare specifica, vengono consigliati direttamente in Istituto i trattamenti e i prodotti più adatti per riequilibrare la pelle e mantenerla sana nel tempo.
Perciò, se vi attrae la filosofia di un momento tutto per voi, ma non sapete bene con quali prodotti costruirla, chiedete sempre consiglio a un’estetista competente e affidatevi agli strumenti che al giorno d’oggi orientano i trattamenti, dal più piccolo al più impegnativo; voi potrete dire davvero addio allo stress quotidiano e la vostra pelle vi mostrerà tutta la sua gratitudine. Se lo merita, non credete?
Alfredo Garbarini
